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I rischi delle applicazioni contacalorie

Numeri. Siamo ossessionati dai numeri.
Che siano su una bilancia, su uno schermo o sul retro di una confezione, abbiamo la necessità di conoscere esattamente il valore delle cose – fosse anche di noi stessi. Non deve stupire, perciò, che il mercato si sia dimostrato piuttosto solerte nel rispondere a questa esigenza con una trovata di marketing non da poco: le applicazioni contacalorie.

Ti starai chiedendo cosa ci sia di male nell’usare uno strumento che svolge in modo automatico un calcolo. Del resto, se la usiamo a scuola, che male può fare la stessa scienza applicata al cibo?

Oggi, sono qui proprio per illustrarti quali sono i rischi delle applicazioni contacalorie, quelli che non hai mai valutato nel decidere di scaricarle e usarle.

Questo genere di servizio, infatti, viene solitamente presentato in una chiave più che positiva e descritto come se rappresentasse la magica soluzione a ogni nostro problema. Insomma, tu vuoi sapere con precisione quante calorie mangi in un giorno e assicurarti che il calcolo sia esatto? Ecco che arriva uno strumento che fa il lavoro al posto tuo!

Non c’è niente di meglio che tu possa desiderare… o, forse, non è proprio così.

Il fascino delle applicazioni contacalorie

menù cellulare
Foto di Christian Wiediger su Unsplash

Non è difficile immaginare perché le applicazioni contacalorie abbiano tanto successo. Sembrano, infatti, capaci di risolvere uno dei problemi più grandi che ci affliggono quando si tratta di alimentazione: controllare che la quantità di calorie ingerite sia sufficientemente bassa da farci perdere peso.

La domanda, a questo punto, è d’obbligo. Perché non affidarsi a una dietista?

Be’, qui entrano in gioco due fattori abbastanza rilevanti, quello economico e quello emotivo. Già, perché tutto ciò che orbita attorno al peso ha sempre delle ripercussioni sulla nostra vita, che vanno a toccare più di un settore. E questo caso non fa eccezione!

Innanzitutto, le applicazioni contacalorie sono gratuite. Alcune hanno dei servizi aggiuntivi che possono ottenersi soltanto mediante un abbonamento, ma in linea di massima non è necessario spendere un centesimo per accedere alle funzioni base. Molto meglio che pagare la tariffa di una nutrizionista, no?

In secondo luogo, parlare del nostro peso ci imbarazza e, ancora di più, ci imbarazza confessare i nostri peccati di gola. Andare da una dietista e iniziare un percorso nutrizionale insieme, infatti, ha come presupposto capire quali siano le nostre abitudini alimentari e assicurarci sia un benessere fisico, sia il raggiungimento di un obiettivo. Per riuscirci, però, bisogna partire dalla verità e, alcune volte, la verità è scomoda.

Se aggiungiamo il fatto che sia anche necessario spogliarsi, farsi misurare e pesare, ci troviamo di fronte ad una situazione tutto fuorché confortevole.

Le applicazioni contacalorie ci evitano proprio il disagio di rimanere inermi di fronte a una sconosciuta. E ci danno l’impressione di essere nel pieno controllo della nostra alimentazione, senza lasciare che sia una terza persona – per quanto preparata – a intervenire sul nostro modo di mangiare.

Come funzionano le applicazioni contacalorie?

passaggi iscrizione ad app contacalorie

Come tutto ciò che vuole essere reso fruibile per il maggior numero di persone possibile, le applicazioni contacalorie richiedono il completamento di pochi e semplici passaggi per essere attivate. Basta scaricare l’app sul proprio cellulare, inserire alcuni dati personali ed eccoci pronti a tenere sotto controllo tutto quello che ingeriamo con precisione matematica.

Non solo! Queste applicazioni posseggono spesso anche una sezione dedicata all’attività fisica. Lì, è possibile inserire la tipologia di allenamento svolto e il tempo trascorso a svolgerlo per ottenere il calcolo delle calorie bruciate. Queste, in particolare, andranno ad essere detratte dal numero complessivo di calorie ingerite tramite alimentazione mediante una semplice operazione matematica.

Ma come viene calcolato il fabbisogno giornaliero di una persona?

Sommariamente: è questa la risposta che ritengo più giusta. Se, infatti, l’applicazione trasforma ogni cosa in un numero, lo stesso fa quando si tratta di valutare le esigenze fisiologiche della persona. Richiesti il peso e l’altezza (e, talvolta, anche lo stile di vita), viene fissata una soglia di calorie da non superare per riuscire a dimagrire.

Facile e intuitivo, certo, ma non per questo salutare.

I rischi delle applicazioni contacalorie

bilancia pesa alimenti
Foto di Calum MacAulay su Unsplash

Se non avessi mai provato questo genere di servizio, potresti pensare (giustamente) che la mia opinione sia soltanto frutto di pregiudizi. Addirittura, avresti ragione a sospettare che la mia intenzione sia quella di ottenere più visualizzazioni sul sito. Il fatto, però, è che io stessa ho scaricato un’applicazione contacalorie in passato e, dopo molti mesi di utilizzo, sento di essermi formata un’opinione a riguardo.

La mia risposta, perciò, è sì: le applicazioni contacalorie sono non solo rischiose ma anche dannose per la salute delle persone, soprattutto quella mentale.

È una conclusione cui sono arrivata molto, forse addirittura troppo tardi.

All’inizio, mi ero approcciata alla questione con leggerezza. Lo trovavo un ottimo modo per avere più o meno presente quante calorie stessi ingerendo e per essere più conscia delle mie abitudini a tavola. Almeno, così mi dicevo, inconsapevole dell’abisso che corre tra il conoscere l’apporto energetico del cibo e la consapevolezza alimentare.

Se è iniziata così, è finita in modo molto meno scanzonato. Infatti, ho cominciato ad sviluppare una vera e propria ossessione per le calorie. Non soltanto per le calorie che immettevo nel mio corpo, ma anche per quelle che bruciavo con l’attività fisica.
Dunque, finivo per sentirmi stressata alla preparazione di ogni pasto, perché dovevo bilanciare bene il tutto in modo da non mangiare né troppo né troppo poco. E usavo tecniche di compensazione – come l’esercizio fisico – per sentirmi legittimata a mangiare qualcosina in più e combattere la fame.

Si è creato, insomma, un circolo vizioso per cui mi allenavo solo per bruciare calorie e mangiavo alcuni cibi (spesso, alternative light) non tanto perché li preferissi quanto per risparmiare calorie.

Nel tempo, ho perso il piacere puro e semplice di fare attività fisica per la sensazione di benessere che sa trasmettermi; e ho perso il piacere di mangiare qualcosa per quello che è senza star lì a pensare ai numeri. E l’aspetto più fastidioso è che, a distanza di circa due anni da quando ho disinstallato l’applicazione contacalorie, continuo a monitorare mentalmente l’ammontare delle calorie che ingerisco/brucio.

Adesso, la calcolatrice è nella mia testa.

Le conseguenze sulla mente

metro arrotolato attorno alla forchetta
Foto di Diana Polekhina su Unsplash

Stando così le cose, il collegamento tra le applicazioni contacalorie e il benessere (o malessere) della nostra mente fa presto a evidenziarsi. E, onestamente, avrei voluto rendermene conto prima che questo strumento sopraggiungesse ad accentuare i sintomi dei miei disturbi alimentari.

Del resto, non poteva essere altrimenti…

Non so se ne sei al corrente, ma uno degli aspetti più comune a tutti i disturbi alimentari è il concetto del controllo: avere o perdere il controllo.

In uno scenario del genere, avere letteralmente a portata di mano un’applicazione pensata per tenere traccia di tutto ciò che ingerisci ha un potenziale di rischio non di poco conto. Offre, infatti, a chi soffre di disturbi alimentari proprio lo strumento di cui crede di avere bisogno, ma che finirà solo per peggiorare la sua condizione.

Non è un caso che alcuni studi scientifici abbiano acclarato che le applicazioni contacalorie siano in grado di scatenare, mantenere e aggravare la sintomatologia dei disturbi alimentari. Ciò avviene in ragione del fatto che esse focalizzano l’attenzione della persona non sull’aspetto nutrizionale del mangiare ma soltanto sul suo apporto calorico in termini numerici.

In breve, non aiutano il soggetto a capire quale sia la composizione di un alimento né lo aiutano ad abbracciare uno stile nutrizionale più adatto alle sue esigenze fisiologiche; o, ancora, a individuare e superare le cause alla base del suo disturbo. Al contrario, lo inducono a ridurre l’atto del mangiare a un’attività meramente meccanica e numericamente misurabile.

No alla demonizzazione, sì alla presa di consapevolezza

ragazza che mangia all'aperto e sorride
Foto di Jamie Brown su Unsplash

Voglio essere chiara. Nonostante abbia sperimentato sulla mia pelle gli effetti negativi dell’uso delle applicazioni contacalorie, non voglio far passare il messaggio che siano necessariamente dannose. Né che siano state concepite con l’obiettivo di fare del male ai fruitori del servizio che offrono.

Come per molti altri prodotti e servizi, tutto dipende dall’uso che se ne fa.

Voglio, però, cogliere l’occasione per sottolineare il fatto che queste applicazioni non apportino nessun effettivo risultato positivo: non combattono la diseducazione alimentare, non insegnano come adottare uno stile nutrizionale più sano, non descrivono l’atto del mangiare come un’esperienza a tutto campo e non solo legata ai numeri.

Questo che cosa significa? Che non c’è nulla di male a scaricarle, a meno che non ci siano già le avvisaglie di un rapporto complicato con il cibo e con il proprio corpo, e purché questo avvenga con piena consapevolezza della loro parzialità.

Ma significa anche che non è necessario averle.

Il suggerimento che mi sento di dare, a chiunque sia capitato nel mio blog e si sia imbattuto in questo articolo, è di valutare la possibilità di tenersi alla larga dalle applicazioni contacalorie.
Se ti senti pronto ad affrontare un percorso alimentare più consapevole, la scelta migliore è affidarsi a un professionista che possa tenere conto della tua storia e delle tue esigenze ma anche delle tue preferenze. Non solo della tua altezza e del tuo peso.

Sarà sicuramente più costoso sotto il profilo economico, ma guadagnerai un nuovo livello di educazione nutrizionale che potrai portare sempre con te. E, allo stesso tempo, eviterai di incorrere in meccanismi pericolosi e duri ad essere smantellati.

Dimenticati dei numeri e fa’ in modo che siano unicamente una preoccupazione del professionista che ti segue.

Tu, in compenso, mettiti comodo e goditi il pasto.

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2 Commenti

  • Rispondi
    Alessandra
    6 Aprile 2021 at 22:28

    Quando scrivevi romanzi ti dicevo sempre che mi permettevi di entrare in un mondo fantastico e di vedere attorno a me ciò che descrivevi minuziosamente.
    Oggi ti dico che,grazie alla tua scrittura, riesco ad esplorare il tuo mondo interiore, fatto di paure ma anche di tanta tanta forza.
    È davvero prezioso quello che fai con il tuo lavoro, continua così ❤️

    • Rispondi
      ilmiocorpononsolomio
      8 Aprile 2021 at 12:22

      Grazie per riuscire sempre a trovare il tempo di dedicarmi un po’ della tua attenzione, specie in questo momento per te particolare. Il tuo giudizio ha, per me, il sapore dell’importanza perché so che, a tua volta, sai perfettamente cosa significhi attraversare l’inferno e venirne fuori. Io, dal canto mio, provo a fare con passione quello che (credo) mi riesce meglio.
      Ancora grazie!

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