I 10 sintomi dell’ansia che potresti non conoscere

C’ho l’ansia – o ciollansia! – è una delle frase più (ab)usate dell’ultimo ventennio. Sembra che tutti, chi più chi meno, abbiano sperimentato questa sensazione e sappiano parlarne. E, in parte, hanno anche ragione!
L’ansia nasce come un sentimento istintivo, che scatta ogni qualvolta ci troviamo di fronte a un potenziale pericolo: pericolo di vita, pericolo di insuccesso, pericolo di essere delusi. Anche se fastidiosa, è la reazione sana di un organismo funzionante, che si attiva per proteggerci.
Eppure, ci sono dei casi in cui il meccanismo può incepparsi e sviluppare una risposta inadatta al contesto. Oggi, io sono qui per parlare dei 10 sintomi dell’ansia che potresti non conoscere.

Perché?

Perché spesso siamo portati dalla diseducazione in fatto di salute mentale a confondere i disturbi tra loro. E, nella maggior parte dei casi, identifichiamo un disturbo con un solo sintomo (sbagliato): la depressione con la tristezza, l’ansia con la tachicardia, il bipolarismo con “gli sbalzi di umore”.

Ebbene, preparati a rimanere stupito.

L’ansia non è tutta uguale

Iniziamo dalle basi. Esiste una netta differenza tra l’ansia di cui ti ho parlato poche righe fa – come normale reazione dell’organismo – e l’ansia patologica. E a metterlo nero su bianco è il “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali“.

L’ansia è una normale risposta a un pericolo oppure a uno stress psicologico. L’ansia di tipo normale ha le sue radici nella paura ed è importante perché è funzionale alla sopravvivenza. Quando sta affrontando un pericolo, l’ansia induce la risposta di attacco o di fuga. […]
Tuttavia, l’ansia è considerata un disturbo quando si manifesta in momenti inappropriati, si manifesta spesso, è talmente intensa e duratura da interferire con le normali attività di una persona.

Manuale MSD (Versione per pazienti)

Questo cosa significa?

Significa che chi soffre di un disturbo d’ansia sperimenta una sensazione di profondo malessere in un momento in cui non sta correndo alcun pericolo effettivo.

È al sicuro, ma crede di non esserlo.

I sintomi dell’ansia

Prova a immaginare di essere nel mezzo di una chiacchiera con alcuni amici. Sei insieme a persone che ti fanno sentire bene e ti stai divertendo.

Ecco, ora immagina di cominciare a sentire d’un tratto i muscoli tendersi, lo stomaco chiudersi, il respiro farsi irregolare e una morsa stringerti il petto come se volesse schiacciarlo. Non hai motivo per sentirti come se ti avessero appena puntato contro una pistola, ma il tuo corpo ti costringe a provare comunque queste sensazioni.

Quelli che ho appena citato sono soltanto alcuni dei sintomi legati ai disturbi d’ansia, i più conosciuti. Ce ne sono altri, però, che potresti non conoscere e che tanti scambiano per aspetti caratteriali.

Quali? Lascia che te lo spieghi!

1. Tendenza all’isolamento sociale

Potrà sembrarti strano, ma chi soffre di disturbi d’ansia tende a isolarsi anche dalle persone che più gli stanno a cuore. Disdire un appuntamento, non rispondere ai messaggi o alle telefonate, rimanere spesso in casa sono soltanto alcuni dei comportamenti in cui potrebbe indugiare.

L’interpretazione che viene spesso data a queste condotte è quella della pigrizia o, peggio, del disinteresse a mantenere i contatti.

In realtà, la spiegazione è un’altra. Soffrire d’ansia è una condizione molto stancante, non solo a livello mentale ma anche a livello fisico. Per questo, si ha la tendenza a ridurre le occasioni di interazione: semplicemente non si hanno le energie.

2. Problemi di concentrazione

Un altro sintomo dell’ansia è un abbassamento della soglia di attenzione e una riduzione della capacità di concentrazione. Convivere con frequenti sensazioni di malessere incide sulla capacità della mente di focalizzarsi a lungo nello svolgimento di alcune faccende.

Studiare, memorizzare un concetto o addirittura leggere un libro possono diventare azioni impossibili da portare a termine. Io, ad esempio, sono passata agli audiolibri proprio per questo motivo.

3. Scarsa o limitata produttività

Diciamo che questo sintomo può considerarsi una conseguenza immediata di quello precedente. Se concentrarsi e svolgere un’attività per un tempo prolungato può risultare una sfida, lo stesso vale per il rendimento della persona.

Quando sei soggetto a frequenti attacchi d’ansia, devi fare i conti con una grande stanchezza psicofisica che incide sulla tua capacità di portare a termine i compiti che ti sono stati affidati. Non significa essere improduttivi o incapaci, ma soltanto fare più difficoltà degli altri o del solito.

4. Effetti sull’appetito

Nella sua versione non patologica, l’ansia è in grado di interferire con i segnali di fame e sazietà. A volte, ti si chiude lo stomaco e, altre volte, ti attaccheresti al barattolo della Nutella per mangiarla a cucchiaiate. Questo è ancora più vero per chi soffre della sua variante patologica.

L’ansia, infatti, si può tradurre in sintomi come inappetenza, nausea, gastrite, improvvisi attacchi di fame, desideri implacabili di alcuni cibi dolci o ricchi di grassi e sale, forte gonfiore a livello addominale. Ed è bene sottolineare che questi effetti non hanno nulla a che vedere con i reali bisogni del corpo. Sono, infatti, pilotati proprio dall’ansia.

5. Paura dell’abbandono e della solitudine

Sparire e smettere di coltivare le relazioni sociali – o farlo raramente – è una cosa di cui la persona che soffre d’ansia ha piena consapevolezza. Questo non significa che lo faccia a cuor leggero, né che non gli importino le conseguenze.

Al contrario, è spesso dominata dall’impressione che anche gli affetti più cari, a un certo punto, smetteranno di capire e giustificare il suo comportamento. Ha la certezza che, presto o tardi, tutti l’abbandoneranno e che rimarrà irrimediabilmente sola.

6. Dolori muscolari

L’ansia è uno stato di allerta pressoché perenne e anche molto attivante per il corpo. Il cuore, i polmoni, la mente ma anche i muscoli sono coinvolti nei cambiamenti che essa comporta.

Per questo, lo stato di tensione genera spesso l’insorgere di fastidi a livello muscolare, cui la persona non riesce a dare una spiegazione fisica. Non ha compiuto nessun movimento sbagliato o particolare, non si è nemmeno allenata. Il motivo, infatti, non sta in nessuna di queste cose. L’ansia è la responsabile dei suoi acciacchi.

7. Problemi del sonno

Con un cervello che continua a inviare incessanti impulsi al corpo per indurlo a non abbassare la guardia, dormire sembra quasi un desiderio proibito. Prendere sonno, mentre ogni tua sensazione e reazione fisica invita alla fuga, non è solo difficile ma anche impossibile. Quindi, ecco che arrivano l’insonnia, gli incubi, scarsa qualità del sonno e, al risveglio, una grande fiacchezza.

8. Sensibilità ridotta in alcune parti del corpo

Ho fatto questa magica scoperta grazie alla mia terapista. È stata lei a spiegarmi che, durante un attacco d’ansia, la sensibilità corporea può modificarsi. Così, se è vero che sentiamo molto alcune parti (il petto, lo stomaco, la gola e magari la testa), può succedere di sentirne meno altre. In un certo senso, il nostro organismo concentra la maggior parte dei suoi sforzi nelle aree in cui ritiene che ce ne sia più bisogno per affrontare il presunto pericolo, pompandovi più sangue. Di conseguenza, li riduce dove questo accumulo momentaneamente non serve.

Questo è anche il motivo per cui si possono avere mani e piedi freddi.

9. Irritabilità

Vivere all’erta vuol dire non soltanto temere un pericolo che non c’è, ma anche vedere nel comportamento degli altri provocazioni costanti. Per questo, uno dei sintomi dell’ansia è avere delle reazioni di rabbia fuori contesto nei confronti di chi ti circonda.

10. Pensieri intrusivi

Sono una delle cause principali ad alimentare i sintomi dell’ansia. La persona che ne soffre viene bombardata da questa sequenza di pensieri estranei e terrorizzanti, che non ha il potere di controllare. S’insinuano nella mente, la intrudono e la lasciano sconvolta, favorendo l’incremento della sintomatologia ansiosa.

Come affrontare tutte le manifestazioni dell’ansia

Foto di Priscilla Du Preez su Unsplash

La cruda verità è che non esiste una magica soluzione, capace di portare sollievo immediato alla persona che soffre di disturbi d’ansia. Ne è consapevole anche chi, come me, ha deciso di chiedere l’aiuto di una professionista. Il percorso verso la guarigione, infatti, è lungo e richiede una grande pazienza.

Un consiglio che mi sento di darti è di non sottovalutare la situazione.

Non trascurare quello che senti e non pensare che possa passare da sé, perché non è così che funziona. E nessuno ti restituirà il tempo speso ad aspettare un miracoloso intervento scaccia-ansia.

Ahimè, nel nostro mondo, le fate madrine non spuntano magicamente in una nuvola di brillantini. È necessario attivarsi, individuare la figura adatta alle proprie esigenze e fare di tutto per risolvere insieme il problema.

Se, invece, non sei tu a soffrire d’ansia ma qualcuno a cui tieni, mi sento di dirti di essere comprensivo e provare ad essere presente senza invadere gli spazi dell’altra persona. Prova a seguire il suo ritmo, a non offenderti se risulta irritabile o se sparisce per qualche giorno e sii di supporto in ogni modo possibile.

L’ansia è un nemico tosto, ma l’unione fa la forza.

Please follow and like us: