2 In Home/ Un tentacolo per capello

Le app e i siti d’incontro tra pregiudizi e verità

Il panorama tecnologico è sempre al passo coi tempi. In certi casi, si potrebbe addirittura considerarlo precursore delle nostre necessità. Non hai voglia di cucinare la cena dopo una giornata di lavoro? Ordina online e scegli la consegna a domicilio. Vuoi calcolare quanta attività fisica hai fatto? Vai di pedometro. Odii le code in banca o alla posta? Salta la fila con la prenotazione telematica o sfrutta i vantaggi dell’home banking. Non hai tempo di conoscere nuove persone? Affidati alle app e ai siti d’incontro!

Ancora oggi, molti si domandano come sia possibile che un modo così impersonale di fare conoscenza abbia avuto successo e continui ad averne. La risposta è che, in generale, la tecnologia ci semplifica la vita. Questo vale anche quando si tratta di uscire con qualcuno e, se del caso, trovare la famosa anima gemella.

Ecco perché strumenti come Tinder, Grindr, Lovoo e tanti altri appaiono nel menù del cellulare anche della persona più insospettabile. La stessa che, se interrogata in merito, risponderebbe con un certo imbarazzo “L’ho fatto per curiosità, non ci sto mai” oppure con la più gettonata delle scuse: “me l’ha scaricata un(a) amico/a”.

Ma perché tanta vergogna? E, soprattutto, cosa sono e come funzionano le app e i siti d’incontri? Dopo un’attenta indagine, ho deciso di raccontare la mia esperienza. E ti assicuro che vale la pena andare avanti con la lettura, sia se ti sei sempre chiesto cosa si nasconda dietro il mondo degli appuntamenti online sia se, al contrario, sei già un habitué.

Faccio un’unica premessa: non ho intenzione di giudicare né le applicazioni in sé, né tantomeno chi ne fa uso. Ognuno di noi è libero di fare quel che vuole, fintantoché non lede la libertà e i diritti altrui.

Personalmente, ad esempio, mi sono divertita e ho raggiunto il mio obiettivo. Quale? Lo scoprirai presto.

Cosa sono e come funzionano le app e i siti d’incontro

telefono con le app e i siti d'incontro

Banalmente, le app e i siti d’incontro non sono né più né meno di ciò che immagini. Si tratta di piattaforme che ti consentono di entrare in contatto con persone di qualsiasi sesso, età (esclusi i minorenni) o etnia per favorire uno scambio di messaggi. Il fine sarebbe, in teoria, quello di approfondire la conoscenza e ottenere un appuntamento, ma ognuno ha il suo modo di vedere le cose e le intenzioni possono essere più o meno specifiche a seconda dell’individuo.

In linea di massima, le app funzionano come segue: dopo esserti iscritto e aver creato un profilo dove aggiungi le tue foto e specifichi i tuoi interessi, vieni inserito in un gruppo di tanti altri che come te hanno fatto lo stesso. A questo punto, inizia la selezione.

Il metodo più in voga al momento consiste nel c.d. swipe. Puoi, cioè, scorrere verso destra se il profilo è di tuo gradimento e a sinistra se invece non sei interessato. Nel primo caso, per instaurare un contatto dovrai aspettare che l’altra persona faccia altrettanto (swipe right); nel secondo caso, la conversazione non potrà iniziare.

Insomma, dev’esserci un consenso esplicito di entrambi per rendere possibile uno scambio di messaggi.

Sfatiamo i falsi miti e abbattiamo i pregiudizi

ragazza col cellulare in mano

Una cosa di cui sono certa è che i pregiudizi sull’uso di questo genere di tecnologia sono tantissimi e, spesso, muovono dall’idea che sia triste, degradante e addirittura “da disperati” affidarsi a un applicazione per incontrare qualcuno. Io stessa – non mentirò – ero dello stesso avviso fino a qualche tempo fa.

Oggi, al contrario, trovo riduttiva e anche un po’ bigotta questa linea di pensiero.

Viviamo in una realtà frenetica, siamo sommersi dagli impegni e abbiamo perfino sviluppato una certa refrattarietà a entrare in contatto con gli altri, complici i notiziari e i loro toni allarmisti. Se fossi a un bar a prendere un caffè e si avvicinasse uno sconosciuto per offrirti una pasta dolce, raramente il gesto verrebbe vissuto come una gentilezza e saresti portato a entrare subito in allarme.

Non che sia sbagliato, è chiaro! Il nostro sistema è strutturato per stare all’erta in presenza di una possibile minaccia e nessuno saprebbe cosa aspettarsi da un estraneo.

Penso solo che, nel tempo, abbiamo perso l’abitudine a non sentirci costantemente in pericolo. Per questo, la conoscenza mediante lo schermo di un cellulare ci fa sentire più al sicuro: il contatto è filtrato e noi non corriamo nessun vero pericolo, tralasciando la fissazione dell’incontro ovviamente.

Sai qual è il motivo per cui le app e i siti d’incontri funzionano, dunque? Perché, oltre ad offrirci una parvenza di protezione mediante la distanza, vengono incontro alla nostra mancanza di tempo. E io trovo che non ci sia nulla di male nel fare di necessità virtù.

È un metodo meno romantico di quelli rappresentati nei film romantici? Sì, anche se Cinderella Story ha fatto sognare generazioni di adolescenti. Ma è davvero tanto denigrante o indicativo dell’intelligenza (emotiva e non) di una persona? No.

Chi si trova sulle app e sui siti d’incontro

ragazzo e ragazza al primo appuntamento

Questa è probabilmente la parte che preferisco dell’intera esperienza, perché mi ha permesso di inquadrare meglio le persone che usano le app e i siti d’incontro. È chiaro che, nel caso di specie, mi riferisco principalmente a un pubblico maschile. Ad ogni modo, dopo un paio di mesi, sono riuscita a individuare tre categorie.

  • Il “Romantico” – È l’esemplare in cui capita di imbattersi più spesso, soprattutto all’inizio. Di solito, ha una foto degli addominali scolpiti, una bio dov’è presente una faccina che fa l’occhiolino o a forma di diavoletto e ha un repertorio di frasi degni di Romeo Montecchi. Un esempio? “Voglio che ti siedi sulla mia faccia!”
  • Il Principe – Di solito, è un ragazzo che vede nella donna un essere celeste e che specifica di volerla trattare da principessa. Dopo una manciata di messaggi, ha già deciso di volerti presentare alla famiglia e che l’inizio autunno è un periodo perfetto per celebrare le nozze. Molto gentile e alla mano, si lascia trasportare un po’ troppo e troppo in fretta.
  • Il Deciso – Lui sa assolutamente quello che vuole e non ama perdere tempo. Scrive nella bio l’altezza e specifica che “può prendere le cose dagli scaffali più alti ;)”. Soprattutto, non si perde in giri di parole. Un paio di frasi per rompere il ghiaccio e, poi, la domanda più gettonata: “cosa cerchi?”, che è un modo come un altro per capire se sei disposta a dagliela subito.

Va da sé che, al di fuori delle tre categorie, ci sono anche altri esemplari: le coppie che cercano un’aggiunta, chi vuole avere una conversazione genuina senza pretese, chi è in una relazione aperta e vuole sperimentare, chi si è iscritto per curiosità.

Io rientro in una categoria tutta mia, che intitolerei “La Scienziata” perché ho usato le app e i siti d’incontro per fare un esperimento. Visto che soffro di dismorfofobia e che ho un’immagine distorta di come appare il mio corpo, ho voluto capire se ci fosse corrispondenza tra il modo in cui mi vedo (e penso mi vedano gli altri, cioè disgustosa) e la realtà. E ti dirò che ha funzionato e mi ha aiutata a non prendere per oro colato tutto ciò che mi dice il mio disturbo mentale.

Non sono guarita, certo, ma ne ho tratto un valido insegnamento.

Gli effetti del lockdown e dell’isolamento

ragazza al computer sola in casa

Dopo un anno e mezzo di pandemia, possiamo affermare con certezza che l’isolamento è uno degli aspetti che hanno più segnato la nostra sfera psicologica ed emotiva. Non è un caso che gli effetti del lockdown abbiano avuto una grande incidenza sulla salute mentale della popolazione mondiale.

Questo è vero anche quando si tratta di analizzare il bisogno di contatto umano. L’impossibilità di uscire di casa e il distanziamento sociale, sommati alla paura del contagio, hanno reso difficile – se non impossibile – fare nuove conoscenze. E la nostra psiche ne ha sofferto.

Vedersi improvvisamente privati della propria routine e anche dell’occasione di incontrare un potenziale interesse sentimentale hanno favorito l’utilizzo di queste applicazioni. Non è un caso che molti ragazzi, nella biografia, inseriscano le voci “vaccinato” o “sono tornato qui durante il lockdown”. Questo perché il senso di solitudine ha nutrito il bisogno di connessione e calore, il tutto esacerbato dalla consapevolezza del proibito.

L’essere umano è fatto così, del resto: desidera esattamente ciò che gli è precluso.

Vale la pena usarli?

coppia di ragazzi felici in un campo di fiori

Rispondere a questa domanda in modo universale è impossibile, perché ogni persona deve fare i conti con se stessa e con le sue esigenze. Perciò, il mio consiglio è di interrogarsi su ciò che si spera di ottenere e procedere di conseguenza, lasciando da parte i pregiudizi che esistono in materia.

Un dato certo posso comunque darvelo: statisticamente, la presenza dei ragazzi è di gran lunga superiore a quella delle ragazze. Per la mia esperienza, direi che ogni 20/25 profili di ragazzi ci si imbatte in quello di una ragazza e, dalle interviste sotto mentite spoglie che ho fatto ad alcuni di loro, pare anche che il gentil sesso tenda a fare ghosting dopo poche interazioni.

Le ragioni possono essere molteplici e non le analizzerò perché correrei il rischio di generalizzare. Qualunque esse siano, però, mi sento di dirti di non scendere a compromessi. Individua quello che vuoi e fa’ in modo che i tuoi desideri vengano rispettati. Non piegarli per adeguarti a uno standard o, peggio, ai consigli di chi ti sta intorno e crede di sapere cos’è meglio per te.

Se sei un ragazzo e cerchi una storia seria, la tua mascolinità non ne verrà intaccata. Se, invece, sei una ragazza e vuoi divertirti senza impegno, va’ e conquistali tutti, fanciulla.

Sei solo tu il padrone dei tuoi bisogni. Lascia perdere la società.

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Le app e i siti d'incontro tra pregiudizi e verità
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Le app e i siti d'incontro tra pregiudizi e verità
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In questo articolo, si tenta di sviscerare l'argomento sulle app e i siti d'incontro per capire quanto siano veri i pregiudizi e imparare qualcosa di nuovo su come usarli.
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ilmiocorpononsolomio

2 Commenti

  • Rispondi
    Cristina Petrini
    2 Settembre 2021 at 10:26

    Personalmente è qualcosa che non ha mai fatto per me, non per pregiudizio perchè ho tentato di usarle. Tuttavia è bello come aiuti e tenti di sciogliere dubbi e quesiti al proposito… poi ad ognuno la propria sentenza in merito!

    • Rispondi
      ilmiocorpononsolomio
      2 Settembre 2021 at 17:19

      È proprio così. Alla fin fine, pur con tutti i miei pregiudizi, mi sono resa conto che è un’app come tante ne usiamo, non troppo diversa dal conoscere qualcuno su Instagram. A me personalmente ha addirittura dato un goccino di autostima. Cosa che non mi aspettavo!

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